“Donne in Pensione 1 anno prima con questo requisito”

Donne e giovani saranno i pensionati poveri del futuro se non si troverà a breve una soluzione sistematica alla riforma delle pensioni. Parola del leader della CISL Luigi Sbarra.

Secondo il sindacalista occorre che il governo faccia qualcosa per aiutare chi, pur avendo versato contributi per anni, rischierà di ricevere una pensione di importo moto basso a causa di lavori precari e discontinui.

È lo stesso Sbarra ad avanzare una proposta, e lo fa in un’intervista rilasciata al quotidiano Il Giorno nell’edizione in edicola mercoledì 16 novembre:

“È necessario tenere in considerazione i periodi di disoccupazione involontaria non indennizzata, e quindi non coperta da contribuzione figurativa, e i periodi di formazione che dimostrano la volontà del lavoratore a collocarsi nel mercato del lavoro. Accanto a questo, bisogna riconoscere a fini pensionistici, il lavoro di cura. Per le donne è necessario prevedere una riduzione del requisito pensionistico di 12 mesi per ogni figlio, senza pregiudicare il calcolo della prestazione, dando così un effettivo sostegno alla maternità.”

In linea con la volontà del governo Meloni di promuovere la maternità, l’idea del segretario generale della CISL sarebbe dunque quella di favorire le donne permettendo loro di uscire dal mercato del lavoro 1 anno prima rispetto all’età anagrafica stabilita, a condizione di avere almeno un figlio: per ogni figlio, infatti, i mesi di anticipo della pensione raddoppieranno. Tutto ciò, sottolinea Sbarra, senza penalizzazioni sull’assegno mensile.