Reddito di Cittadinanza, il Governo sta lavorando alle modifiche che troveranno spazio già dalla legge di Bilancio il cui testo definitivo uscirà la prossima settimana.
Da giorni si parla di una “revisione”, sembrerebbe essere ormai tramontata l’ipotesi di una ‘abolizione’ tout court del sussidio che lascerebbe a casa più di 1 milione di famiglie.
Ma quali saranno queste modifiche? Secondo quanto scrive il quotidiano Il Giornale in edicola oggi nel Governo c’è chi in queste ore, come la Lega di Matteo Salvini, sta puntando a blindare quelle che sono ritenute delle ‘sforbiciate’ minime all’attuale normativa.
“L’idea – si legge – è di riformare il sussidio: il governo vuole sforbiciare la platea dei benficiari. ‘Siamo ancora nella fase di studio. Abbiamo proposto di non estenderlo più a vita ma con una tempistica precisa per chi è abile al lavoro: 18 mesi di reddito con sei mesi di stop con formazione e inserimento nel mondo del lavoro, poi un decalage di 12 mesi. Arriviamo a un percorso di 36 mesi di reddito e poi si esce’, ha detto il sottosegretario Claudio Durigon. Nessun taglio alle categorie più fragili, ‘la parte assistenzialistica ha avuto una grande funzione’, ma il reddito è stato ‘un vero fallimento per gli abili al lavoro’. La sfida però è nell’incrocio tra domanda e offerta e nei profili degli abili al lavoro, che come certificato da Anpal, non sono qualificati e dunque difficilmente collocabili nelle imprese”.