Reddito di Cittadinanza: “dal 2023 Esclusi i Non Residenti e controlli ai Comuni”

Reddito di Cittadinanza, la prima riforma arriva con la Legge di Bilancio. E’ questa la notizia che circola sempre più, insistente, da giorni.

La Manovra finanziaria porterà modifiche fino al punto da tagliare fuori dal beneficio una parte dell’attuale platea, circa 600mila nuclei per risparmiare fondi che saranno rivolti ad altre finalità. E poi c’è quella che viene considerata la stretta sui controlli. Ne parla il quotidiano Repubblica in edicola oggi:

“Oltre a toglierlo agli occupabili, il taglio al reddito di cittadinanza punta a ridimensionare la platea escludendo anche chi non risiede in Italia. Il restyling della misura prevede anche controlli in capo ai Comuni e lo stop al sussidio dopo il rifiuto alla prima proposta di lavoro. L’intervento sarà più corposo rispetto a quello immaginato fino a pochi giorni fa (il risparmio ipotizzato era di 900 milioni), ma nella maggioranza si apre il fronte dei governatori del Sud. Il presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto (Forza Italia) è contrario: «Prima di attuare una stretta sarebbe preferibile intervenire sulle politiche attive». Alessandro Cattaneo, capogruppo degli azzurri alla Camera, è invece tra i più convinti: «I soldi recuperati dal reddito di cittadinanza devono andare alle imprese sotto forma di incentivi per l’assunzione dei giovani»”.

Dunque oltre al taglio in 6 mesi, come indicato dalla premier Giorgia Meloni parlando al Consiglio dei Ministri della scorsa settimana, ci sarà anche l’esclusione per chi non risiede in Italia e un maggior ruolo per i Comuni che dovranno fare i controlli, probabilmente proprio sulla corretta residenza e composizione del nucleo familiare che percepisce il sussidio.