Pensioni minime, quanto aumentano nel 2023? Sicuramente cresceranno più del solito, visto che l’Esecutivo ha deciso di rivalutare la Pensione minima con un tasso maggiore rispetto a quello “base” previsto dalla normativa.
TuttoLavoro24.it aveva anticipato a quanto ammontasse l’importo delle pensioni minime nel 2023: ogni anno l’importo della pensione viene adeguato all’indice inflazionistico registrato nei 12 mesi precedenti.
Per la pensione minima (e per quelle fino a 4 volte il minimo) la rivalutazione è pari al 100% del tasso dell’inflazione accertato, ma per il 2023 non sarà così.
Come spiegato da Giorgia Meloni in conferenza stampa, per il prossimo anno la pensione minima non godrà di una rivalutazione al 100% dell’inflazione, bensì al 120%.
Tenendo conto di un tasso di rivalutazione provvisorio del 7,3%, ne risulterà quindi un incremento dell’8,76%, un +1,46% rispetto a quanto inizialmente previsto.
Oggi l’importo dell’assegno minimo ammonta a 525,38 euro, considerando l’aumento dello 0,2% dovuto al conguaglio della rivalutazione 2022. Applicandovi l’ulteriore incremento dell’8,76% ne risulterà che dal prossimo gennaio l’importo mensile della pensione minima sarà pari a 571,40 euro, a fronte di un aumento di 46,02 euro (circa 8 euro in più di come sarebbe stato con la rivalutazione al 100%). L’importo annuo sale così a 7.428,20 euro.
Inoltre, chi non dovesse raggiungere l’importo minimo mensile di 571,40 euro avrà diritto a una ulteriore integrazione affinché possa arrivare a tale soglia.
Tuttavia, per poter beneficiare di tale integrazione non basta essere al di sotto della soglia pensionistica minima, ma possedere anche una serie di requisiti: