Lavorare con contratto a chiamata mentre si percepisce la Pensione derivante da un’uscita pensionistica con Quota 100 non si può. E quanto afferma la Corte Costituzionale nell’ordinanza 24 novembre 202 n. 234.
Quota 100, la soluzione flessibile che ha consentito a migliaia di lavoratori di andare in pensione tra il 2019 e il 2021 con il mix tra 62 anni di età e 38 anni di età contributiva, non è compatibile con lo svolgimento di lavoro dipendente. A prevederlo è proprio la legge istitutiva che sancisce il divieto di cumulo tra pensione e reddito di lavoro dipendente.
L’unico cumulo ammesso dalla normativa è con i redditi da lavoro autonomo occasionale entro il limite di 5mila euro lordi annui.
Con l’ordinanza, gli “Ermellini” hanno quindi sottolineato l’importanza del divieto di cumulo tra prestazioni pensionistiche e lavoro dipendente: quando si esce dal mercato del lavoro per accedere al trattamento Inps non si può continuare a farne parte. E hanno affermato che la normativa è legittima e non realizza alcuna violazione del principio di uguaglianza ai danni dei pensionati, che potranno dunque continuare a prestare lavoro occasionale. Da escludersi invece qualsiasi forma di lavoro subordinato anche nella modalità “a chiamata”.