Voucher in agricoltura, con la loro reintroduzione quasi 1 milione di braccianti dal 1° gennaio 2023 perderà lo status di lavoratore dipendente se il DDL Bilancio dovesse andare in porto così come presentato alla Camera.
La preoccupazione è evidente nelle parole di Stefano Mantegazza, Segretario Generale della UILA (il primo sindacato dei braccianti) intervistato nella mattinata di martedì 29 novembre a Rai Radio 1:
“La reintroduzione dei voucher nel settore dell’agricoltura è una vera e propria tragedia perché oggi la norma consente di assumere con i voucher nel settore agricolo i pensionati, gli studenti, i percettori del Reddito di Cittadinanza. Dal 1° gennaio le persone che potranno essere assunte dalle imprese saranno tutti gli operai agricoli stagionali: 917 mila persone di cui 309 mila donne. […] Siamo preoccupati che un milione di persone circa possa perdere lo status di lavoratore dipendente, il salario, la tredicesima, la quattordicesima, le ferie, l’indennità di disoccupazione, la pensione.”
Una soluzione a cui il Governo ha pensato per favorire il reperimento della manodopera soprattutto nei settori in cui questa scarseggia, come il turismo e l’agricoltura, appunto. Ma che a detta di Mantegazza non servirebbe nemmeno a questo, anzi, rischia di essere controproducente:
“Questa norma scritta così non serve per aumentare l’occupazione in agricoltura, ma anzi fa scappare i lavoratori perché rende ancora più precario e destrutturalizzato il nostro mercato del lavoro. Inoltre è del tutto evidente che dal 1° gennaio, pochi o tanti che saranno, ci sarà una parte degli operai agricoli che si vedrà ridotto il salario, ridotte le tutele contrattuali e ridotti i diritti previdenziali. Credo che nessuno voglia raggiungere questo obiettivo quindi è necessario che questa norma venga cassata dalla legge di stabilità.“