Opzione Donna a 60 anni “ma può scendere di 2”: Governo a lavoro

Opzione Donna da rivedere, così come scritta in DDL Bilancio è troppo limitante e andare in pensione sembra un percorso a ostacoli. A far discutere il Governo, al lavoro per trovare una soluzione, ci sarebbe la clausola che lega l’uscita anticipata dal lavoro al numero dei figli.

Lo rende noto ANSA, che non nasconde le difficoltà nel modificare questa ultima versione di Opzione Donna legate soprattutto alle coperture che scarseggiano e al tempo che stringe: l’approdo in Aula alla Camera è già fissato per il 20 dicembre

Ecco cosa scrive l’Agenzia:

“L’ultima versione di Opzione donna, oggetto nei giorni scorsi di varie riscritture da parte del governo, appare molto restrittiva rispetto alla versione originaria, limitando la possibilità di andare in pensione anticipatamente a tre sole categorie di lavoratrici (caregiver, invalide almeno al 75% e licenziate o dipendenti di aziende in crisi); l’età è fissata a 60 anni, soglia che può scendere di un anno per ogni figlio fino ad un massimo di due. A preoccupare è proprio quest’ultima clausola, che rischia di penalizzare le donne che non ne hanno.”

Fonti vicine al Governo fanno sapere che l’argomento è stato al centro di riunioni informali alla Camera tra la Ministra del Lavoro Marina Calderone e alcuni esponenti della maggioranza ma la strada delle modifiche, almeno per adesso, appare in salita.