Contributi Agricoli giù nel 2023. A prevederlo è la Manovra di Bilancio consegnata dal Governo al Parlamento per l’approvazione in legge.
La novità interessa i giovani imprenditori agricoli professionali o coltivatori diretti che si iscriveranno alla previdenza agricola a partire dal 1° gennaio 2023. E si aggiunge a quelle già segnalate per chi intende avviare nuovi investimenti in Agricoltura.
L’incentivo – che è quindi in attesa dell’approvazione del Parlamento – prevede l’applicazione dell’Esonero contributivo di cui all’articolo 1, comma 503, della legge 160/2019 già istituto nel 2020 e prorogato nel 2021-2022. Il Bonus consiste nel totale esonero dal versamento della contribuzione IVS per un periodo massimo di 24 mesi, ferma restando l’aliquota di computo delle pensioni. Oltre che il premio INAIL (per i soli coltivatori diretti) e il contributo di maternità (per le donne).
Il bonus contributivo è destinato a coloro che non abbiano ancora compiuto 40 anni, alla data di iscrizione della Previdenza Agricola. Rilevante ai fini del beneficio è anche la data di inizio attività. Occorre fare molta attenzione poichè nel settore agricolo spesso queste date non coincidono, quindi è bene organizzare il tutto con l’assistenza di un consulente.
Esclusi dal Bonus, come già visto negli anni precedenti, sono gli aspiranti iscritti nella previdenza agricola titolari di una precedente posizione contributiva, poi cessata nei 12 mesi che precedono le nuova iscrizione. Insomma se si è cessata una attività agricola a gennaio 2022 non la si potrà riattivare per avere il beneficio, prima di febbraio 2023.