Assegno Unico 2023, come sarà? Tra gli interventi proposti dal Governo nel “pacchetto famiglia” del DDL Bilancio si disegna anche il futuro dell’assegno ai figli. L’obiettivo è quello di superare la logica dei Bonus e rimuovere gli ostacoli che limitano la realizzazione del desiderio di fare figli.
Parola della Ministra per le Pari Opportunità e la Famiglia Eugenia Roccella, intervistata da Il Messaggero nell’edizione in edicola mercoledì 7 dicembre.
Ed è proprio sulla questione Assegno Unico che la Ministra si è concentrata maggiormente, specificando che l’adeguamento dell’Assegno all’inflazione sarà automatico (e già finanziato) e scatterà il primo marzo di ogni anno. Inoltre, ogni anno il pagamento dell’assegno sarà rinnovato senza bisogno di fare nulla. Se non ripresentare l’ISEE, aggiungiamo noi.
E proprio riguardo all’ISEE, la Ministra Roccella si sbottona, rivelando al quotidiano:
«In una prima fase transitoria si tratterà di rivedere alcuni criteri, soprattutto in ambito patrimoniale, per renderli più aderenti ai reali fabbisogni delle famiglie. Ma l’obiettivo di più ampia portata è sganciare la determinazione dell’assegno unico dall’Isee, farlo diventare uno strumento davvero universalistico».
L’obiettivo annunciato quindi, è quello di arrivare a calcolare l’importo dell’Assegno non sulla base dell’ISEE ma utilizzando un altro criterio che non faccia discriminazioni dal lato economico: il quoziente familiare potrebbe essere uno di questi. Nulla è ancora definitivo, vedremo se la Ministra porterà avanti la sua proposta.