Il Reddito di Emergenza è stato erogato a 1,2 milioni di beneficiari per sostenerli durante la pandemia ma adesso INPS lo richiede indietro.
Nato a maggio 2020 per alleviare gli effetti economici e sociali della pandemia sulle famiglie meno abbienti, il Reddito di Emergenza è stato pagato l’ultima volta tra novembre e dicembre del 2021 con competenza settembre 2021. Da allora il Governo non lo ha rifinanziato, complice anche la fine dello stato di emergenza dovuto al Covid-19.
Tuttavia, nelle scorse ore alcuni beneficiari hanno ricevuto una comunicazione da parte di INPS che li obbliga a restituire il sussidio. Comunicazione che comunque non riguarda tutti, ma solo una parte degli ex percettori REM. Vediamo quali.
A distanza di 1 anno INPS rivuole indietro la somma erogata a titolo di Reddito di Emergenza. Non da tutti i percettori, sia chiaro, ma solo da quelli che lo hanno riscosso indebitamente.
In pratica, pare che l’Istituto Previdenziale abbia scoperto, ex post, che qualche beneficiario non avesse i requisiti per poter accedere al Reddito di Emergenza e che pertanto, gli abbia inviato un avviso di restituzione di quanto ricevuto. Cosa fare in questo caso?
Il percettore che si rende conto di “essere nel torto” e di aver ricevuto il Reddito di Emergenza senza possedere i requisiti necessari non può che restituire la somma, chiedendo eventualmente a INPS di poter rateizzare l’importo per evitare di pagare in un’unica soluzione.
Altrimenti, il beneficiario obbligato alla restituzione che crede di averlo riscosso legittimamente può provare a fare ricorso amministrativo a INPS per chiedere la revoca del provvedimento di recupero.