Opzione donna, la possibilità di andare in pensione in anticipo in relazione al numero di figli sarebbe già pronta a tramontare. Invariati, invece, i 3 paletti che limitano l’accesso a Opzione Donna.
Secondo quanto riporta Il Sole 24 Ore nell’edizione del 7 dicembre, sembra che il Governo sia già a lavoro per correggere il meccanismo per il pensionamento anticipato delle lavoratrici, con il ricalcolo contributivo dell’assegno.
Indiscrezioni che vanno in questa direzione arrivano anche dalla Premier Giorgia Meloni interloquendo ieri con i sindacati dei lavoratori. Ecco quanto scrive ‘Il Sole’:
“L’ipotesi più gettonata è di lasciare invariate le nuove limitazioni mantenendo a 60 anni la soglia anagrafica, da affiancare al requisito dei 35 anni di versamenti, per sole tre categorie: caregiver; con invalidità civile almeno al 74%; «licenziate» o dipendenti di aziende in crisi. Verrebbero eliminati gli sconti di un anno in presenza di un figlio (con uscita 59 anni) e di due anni con due o più figli (uscita a 58 anni).”
Per adesso si tratta solo di proposte e ipotesi, la decisione definitiva sarà presa prima della fine della settimana.
Il Parlamento potrà porre tutte le modifiche che ritiene opportune e anche i partiti stanno già facendo pressione per i ritocchi: il PD, per esempio, ha già annunciato che presenterà degli emendamenti per chiedere la proroga secca di Opzione donna, che oggi prevede l’accesso alla pensione con 58 anni (59 per le lavoratrici autonome) e 35 di contributi.