Ricetta medica direttamente sul cellulare via sms o sul computer per email: una procedura che aveva funzionato molto bene, soprattutto durante la pandemia, ma che dal 2023 si rischia di dover abbandonare.
Il malcontento è generale dato che la prescrizione elettronica (o dematerializzata) metteva d’accordo tutti, medici, pazienti e farmacisti: semplifica le procedure, riduce le lunghe file d’attesa e consente ai medici di dedicare più tempo all’attività clinica quotidiana senza perdersi nei meandri della burocrazia.
Eppure, dal primo gennaio del 2023 potrebbe tornare in auge la vecchia ricetta cartacea da ritirare di persona andando negli studi medici secondo un appuntamento stabilito o in base agli orari di apertura.
La ragione del passo indietro, come spiega Il Messaggero nell’edizione di mercoledì 21 dicembre, è solo burocratica: la data di scadenza della norma che prevedeva la cosiddetta prescrizione dematerializzata è fissata infatti al 31 dicembre 2022.
I sindacati (e i pazienti) sono già sul piede di guerra: «Chiediamo la proroga, oltre la scadenza del 31 dicembre, dell’utilizzo della ricetta dematerializzata almeno per un anno e un provvedimento che renda il suo utilizzo strutturale» fa sapere con un comunicato stampa Pina Onotri, segretario generale dello Smi (Sindacato dei medici italiani).