Percettore RdC invalido e in attesa di trapianto, INPS taglia il sussidio per questo motivo

Reddito di Cittadinanza, la scure delle rigide regole si abbatte sui percettori e non osservano qual è la condizione reale delle famiglie. E così a vedersi revocare il sussidio, da un giorno all’altro e senza preavviso, è un 56enne di Alessandria, ormai da tempo dichiarato «non occupabile» a causa della sua invalidità, attestata e riconosciuta al 90% da diverse cartelle cliniche.

“La mia malattia si è aggravata – racconta al quotidiano La Stampa G.B. – . Lavoravo nell’edilizia ma avevo sempre più difficoltà a stare sui ponteggi e ho dovuto smettere”.

Da lì a G.B. è stata dapprima riconosciuta una pensione di invalidità, di circa 300 euro al mese, poi nel 2019 aveva chiesto e ottenuto il reddito di cittadinanza di 700 euro mensili.

Qualche mese fa è cambiato tutto. Inps si accorge che manca il certificato che attesta che non aveva avuto precedenti penali negli ultimi dieci anni. Certificato che il percettore aveva prodotto già all’inizio del rapporto con Inps. Tramite l’avvocato ha portato l’autocertificazione, tutto inutile perché a quel punto sarebbe servito il casellario giudiziale originale, che richiede tempi lunghi. Nel frattempo G.B. è senza sussidio e ora sta cercando, con l’aiuto del suo avvocato di far valere i suoi diritti.