Agricoltura, in sostituzione dei voucher arriva il nuovo contratto di lavoro occasionale a tempo determinato.
La misura nasce con l’obiettivo di garantire la continuità produttiva delle imprese agricole e facilitare il reperimento di manodopera senza ricorrere ai voucher tanto contestati dai sindacati di settore. Sindacati che invece hanno mostrato un tiepido entusiasmo per questo nuovo istituto, apparso come una forma ibrida tra lavoro dipendente e occasionale.
Vediamo nel dettaglio come si applicherà questo nuovo contratto, per adesso pensato in via sperimentale per il 2023 e il 2024, secondo quanto riporta Il Sole 24 Ore nell’edizione in edicola mercoledì 28 dicembre.
Il contratto di lavoro occasionale a tempo determinato consentirà alle imprese agricole di ricorrere a prestazioni occasionali ed è pensato soprattutto per quei determinati periodi dell’anno (come la vendemmia) in cui la manodopera agricola scarseggia.
Possono essere assunti con questa nuova tipologia contrattuale solo determinate categorie di persone, ossia:
Il contratto può avere una durata massima di 12 mesi ma le giornate di effettivo lavoro per ciascun lavoratore non possono essere più di 45. Non possono utilizzare questo nuovo contratto i datori di lavoro che non rispettano i contratti collettivi.
Per beneficiare di tale contratto, i soggetti sopra elencati non devono aver avuto un ordinario rapporto di lavoro subordinato in agricoltura nei tre anni precedenti. Fanno eccezione i pensionati.
Stando a quanto scrive il quotidiano, per semplificare lo strumento si sta studiando l’ipotesi di predisporre un’unica busta paga per la prestazione lavorativa di 45 giorni. Ciò significa che il lavoratore dovrà aver terminato tutte e 45 le giornate di lavoro prima di riscuotere, anche se i periodi di lavoro sono distanti l’uno dall’altro.
Prima dell’inizio del rapporto di lavoro, il datore è tenuto ad acquisire un’autocertificazione resa dal lavoratore in ordine alla propria condizione soggettiva.
Le imprese agricole che ricorrono al nuovo contratto di lavoro occasionale a tempo determinato sono obbligate a darne previa comunicazione al competente centro per l’impiego, pena una multa tra i 500 e i 2.500 euro per ogni giornata in cui risulta accertata la violazione dell’obbligo di comunicazione. Multe equivalenti sono previste anche nel caso in cui vengano utilizzati soggetti diversi da quelli che possono erogare la prestazione.
Se si supera il limite di durata di 45 giorni scatta la trasformazione del rapporto di lavoro occasionale in contratto a tempo indeterminato.