Pensioni 2023, quota 103 non varrà per tutti. Alcuni lavoratori, infatti, saranno favoriti e potranno smettere di lavorare prima degli altri.
Si tratta di chi svolge lavori usuranti, che potrà accedere alla pensione con quote inferiori
che variano sulla base del tipo d’impiego. Vediamo nel dettaglio.
Maggiori agevolazioni in termine di pensione anticipata ce le avranno coloro che svolgono un lavoro usurante notturno. In questo caso l’età contributiva per accedere alla pensione è fissa a 35 anni, 6 anni prima rispetto a quota 103: quella che varia è l’età anagrafica.
Per esempio, in presenza di lavoro notturno per 78 giorni l’anno (una notte ogni 4,5 giorni), nel 2023 i lavoratori potranno andare in pensione con quota 97,6: 35 anni di contributi e 61 anni e 7 mesi di anzianità anagrafica.
La quota sale al calare dei notturni: tra 72 e 77 notti, per esempio, serve quota 98,6 che si ottiene con un’anzianità contributiva minima di 35 anni e un’anzianità minima pari a 62 anni e 7 mesi. La quota sale ancora a 99,6 (35 anni di contributi e 63 anni e 7 mesi di anzianità) se il lavoro notturno va da 64 giorni a 71 giorni l’anno.