Reddito di Cittadinanza e 6 mesi di Formazione: cosa fare per non perdere il sussidio?

Nel 2023 il Reddito di Cittadinanza verrà tolto prima del tempo ai percettori occupabili che non partecipano a corsi di formazione o di riqualificazione professionale, che diventano di fatto obbligatori.

Lo prevede la Legge di Bilancio del 2023, che dispone diverse modifiche al Reddito di Cittadinanza così com’è ora: gli under 30 che non hanno terminato gli studi saranno costretti a farlo se non vogliono perdere il sussidio, così come tutti i percettori under 60 occupabili hanno l’obbligo di d’iscriversi e frequentare un corso di formazione o riqualificazione professionale di almeno 6 mesi.

Vediamo meglio cosa prevede la legge in merito a quest’ultimo punto.

Reddito di Cittadinanza tolto se non partecipo ai corsi di formazione

La Manovra Finanziaria dispone che dal 1° gennaio 2023 i soggetti percettori del Reddito di Cittadinanza devono essere inseriti per un periodo di 6 mesi in un corso di formazione e/o di riqualificazione professionale, e devono parteciparvi pena la perdita del sussidio.

Considerando che nel 2023 il Reddito di Cittadinanza non durerà più di 7 mesi (per arrivare alla completa abrogazione nel 2024), i percettori che si rifiuteranno di frequentare tale corso decadranno dal sussidio in maniera anticipata, quindi prima dei 7 mesi.

Percettori Reddito di Cittadinanza, chi decide i corsi?

L’obbligo formativo si applica a tutti i componenti occupabili della famiglia, dato che a perdere il sussidio nel caso di mancata partecipazione al corso sarà l’intero nucleo familiare e non soltanto il singolo titolare.

Chi dunque ha firmato, o comunque deve farlo, il Patto per il Lavoro con il Centro per l’impiego dovrà prendere parte a un corso di formazione o riqualificazione professionale per mantenere il diritto al Reddito di Cittadinanza. Su quali siano i costi e rimborsi del corso ancora si hanno poche informazioni.

Si sa però che sarà lo stesso Centro per l’impiego ad assegnare un corso al percettore RdC (anche se nulla gli vieta di cercarselo da solo). Ciò si evince dalla stessa Legge di Bilancio 2023, in cui si parla del corso come di un programma, appunto, “assegnato” al beneficiario.

A conferma di ciò c’è anche il fatto che spetterà alle Regioni, in quanto organo che ha competenza sull’operato del centro per l’impiego, a dover segnalare ad ANPAL gli elenchi dei beneficiari che non rispettano l’obbligo di frequenza ai suddetti corsi. A sua volta ANPAL comunicherà tali dati all’INPS, che provvederà a togliere il Reddito di Cittadinanza a tutta la famiglia.