Bonus Colf e Badanti 1.550 euro: i dettagli

Lavoro domestico, semplificare gli obblighi per le famiglie che assumono e dare incentivi economici alle famiglie che fanno utilizzo di lavoro regolare.

Sono i due principali ambiti di azione previsti dal ‹‹Piano nazionale per la lotta al lavoro sommerso›› del prossimo triennio 2023-2025 (approvato con decreto del ministero del Lavoro lo scorso 19 dicembre e tra gli impegni assunti dall’Italia con il PNRR) in relazione al settore del lavoro domestico. È proprio questo settore, infatti, quello in cui si annida maggiormente l’occupazione irregolare: basti pensare che su 1,5 milioni di domestici, più di 780 mila sono irregolari.

Per raggiungere l’obiettivo, il Piano ha previsto un bonus mensile alle famiglie che assumono colf e badanti, l’introduzione dei voucher e una stretta sull’indennità di accompagnamento. Vediamo le 3 misure nel dettaglio.

Bonus colf e badanti: come funziona

L’attuale sistema fiscale già prevede un beneficio economico per chi assume un lavoratore domestico: alle famiglie è infatti consentita la deduzione fiscale dei soli contributi sociali pagati a colf e badanti fino a un massimo di 1.549,36 l’anno.

La deduzione copre all’incirca i contributi sociali complessivi pagati per una colf/badante non convivente che lavori 20 ore a settimana in una famiglia, ma è limitata ai soli contributi sociali: per questo motivo copre tra il 10 e il 15 per cento circa del costo complessivo del lavoro sostenuto dalla famiglia (per 20 ore settimanali).

Trattandosi di una percentuale piuttosto bassa, anche paragonata al panorama internazionale, il Piano propone dunque l’introduzione di un bonus, parametrato all’ISEE familiare, volto a coprire parte del costo complessivo del lavoro sostenuto per i lavoratori domestici (tenendo conto delle ore di lavoro effettuate), dietro presentazione di opportuna documentazione.

Essendo parametrata all’ISEE, la misura tende a risultare più vantaggiosa per le famiglie più abbienti, le quali fanno più spesso ricorso al lavoro domestico. Pertanto l’idea è quella di far decrescere il bonus a fronte di livelli più elevati di ISEE, rimanendo comunque superiore a quanto già possibile detrarre: il bonus avrebbe quindi un importo minimo di 1.550 euro circa.

Il Piano suggerisce, infine, l’erogazione mensile del bonus e un importo meno generoso per coloro che percepiscono trasferimenti mensili come l’assegno di accompagnamento.

Voucher domestici e assegno di accompagnamento: le altre misure

Come anticipato all’inizio, le altre due misure riguardano l’indennità di accompagnamento e l’introduzione dei voucher, o buoni lavoro.

Per quanto concerne la prima, il Piano suggerisce un utilizzo più mirato dell’indennità di accompagnamento, oggi erogata senza vincoli di utilizzo.

Riguardo la seconda misura, invece, il Piano propone la riforma delle procedure di gestione dei domestici, semplificando il Libretto Famiglia e ripristinando, limitatamente a datori di lavoro cittadini privati e famiglie, l’utilizzo dei voucher per riportare nella legalità le prestazioni abitualmente svolte in nero.