I genitori di Giuliano De Seta, il giovane studente veneziano di appena 18 anni morto il 16 settembre scorso, in un incidente in fabbrica, durante il periodo di alternanza scuola-lavoro, non hanno diritto alcun risarcimento da parte dell’INAIL perchè la norma tutela la famiglia della vittima soltanto nel caso in cui l’assicurato sia anche “capofamiglia”.
Pronta la replica della Ministra del Lavoro Marina Calderone che parla di vulnus normativo che va immediatamente sanato:
“Quando muore un giovane durante un periodo di alternanza scuola-lavoro in azienda è una grave sconfitta per il sistema creato a protezione della vita di ogni lavoratore. Ai genitori va tutta la mia vicinanza come Ministro del lavoro e delle politiche sociali e come mamma, consapevole che nessun risarcimento economico potrà mai lenire il loro dolore. Ma a questo si aggiunge anche il senso di profonda ingiustizia che deriva dal vulnus normativo esistente che consente il risarcimento economico ai familiari, solo quando a subire l’infortunio mortale è il principale percettore del reddito. Questa regola è vigente da troppo tempo per sopravvivere ancora nel nostro Ordinamento e ha riguardato tante altre famiglie in questi anni. Va cambiata immediatamente e lo faremo con il prossimo decreto a cui stiamo lavorando in questi giorni, primo veicolo normativo utile”.
“Per questo motivo – continua la Ministra – avevo già convocato per il 12 gennaio un tavolo tecnico sulla sicurezza sul lavoro e sui correttivi più urgenti alla normativa al quale parteciperanno tutte le parti sociali e datoriali, i Ministri dell’Università e quello dell’Istruzione, l’Inail e l’Ispettorato nazionale del Lavoro. L’emergenza infortuni sul lavoro è prioritaria nella mia agenda”.