Agricoltura, in sostituzione dei voucher che poco piacciono ai sindacati arriva il nuovo contratto di lavoro occasionale a tempo determinato. Lo prevede la Legge di Bilancio 2023.
Questa nuova misura, che si applicherà in via transitoria nel biennio 2023-24, appare come un ibrido tra il lavoro dipendente e quello accessorio e prevede delle limitazioni. Non tutti i lavoratori, infatti, potranno ricorrere a tale tipologia di contratto. Vediamo nel dettaglio a chi si applica.
Le nuove prestazioni agricole di lavoro subordinato occasionale a tempo determinato sono riferite ad attività di natura stagionale di durata non superiore a 45 giornate annue per singolo lavoratore (nell’ambito di un contratto di lavoro con durata massima pari a dodici mesi). Giornate che verranno retribuite tutte insieme, al termine dell’attività, in un’unica busta paga.
Ma con quali soggetti di potrà ricorrere al contratto di lavoro occasionale agricolo?
Il riferimento è il comma 344 della Legge di Bilancio 2023, nel quale si specifica che le attività possono essere rese da soggetti che, a eccezione dei pensionati, non abbiano avuto un ordinario rapporto di lavoro subordinato in agricoltura nei tre anni precedenti all’instaurazione del rapporto, oppure diverso da quello previsto dalla presente disciplina, quali:
Tuttavia, non è chiaro se l’appartenenza a una di queste 4 casistiche sia un requisito imprescindibile per avere accesso al contratto di lavoro occasionale agricolo (da sommare dunque al divieto di aver lavorato subordinatamente in agricoltura nei 3 anni precedenti) oppure sia solo una specifica.
L’interpretazione che va per la maggiore è che queste due condizioni possano coesistere, ma sono attese indicazioni specifiche dal Ministero del Lavoro che possano chiarire ogni dubbio.