Buste paga ferme senza il rinnovo dei contratti collettivi nazionali e con salari privi dell’adeguamento all’inflazione e al caro-vita che nell’ultimo anno ha messo in ginocchio buona parte dei lavoratori.
Lo sanno bene i dipendenti della Vigilanza privata, del Commercio, della Scuola, Funzioni centrali PA, i Medici, in attesa tutti da anni di un nuovo contratto e per i quali ormai si tratta di una vera e propria emergenza.
Tuttavia per qualcuno l’uscita dal tunnel è più vicina. Vediamo nel dettaglio cosa emerge da La Stampa in edicola lunedì 9 gennaio.
Quelli che aspettano da più tempo sono gli addetti alla Vigilanza privata, ormai giunti al settimo anno di attesa. Il loro contratto, infatti, è scaduto nel 2016 e l’incontro con le parti sociali è fissato per il 10 gennaio, come anticipato nei giorni scorsi da TuttoLavoro24.it.
Situazione un po’ più rosea, invece, per i lavoratori del Commercio, Servizi, Terziario. Come ricorda il quotidiano torinese, le parti hanno siglato un protocollo che riguarda 3 milioni di persone e prevede il riconoscimento di 350 euro lordi come una tantum: 200 euro nella busta paga di gennaio e 150 in quella di marzo.
Da aprile, inoltre, è previsto un “aumento” mensile di 30 euro lordi. Attenzione però, non si tratta di un vero e proprio aumento sui minimi ma di un acconto (di 30 euro, appunto) rispetto ai futuri aumenti che riguarderanno i minimi tabellari.
Sta ripartendo, inoltre, anche la contrattazione nella pubblica amministrazione. Il comparto scuola è finalmente giunto a una parziale soluzione: prima di Natale è stata rinnovata la parte economica, che ha fruttato aumenti medi lordi mensili di circa 100 euro. Mercoledì 11 gennaio all’ARAN si riparlerà degli aspetti normativi del contratto Istruzione relativo al triennio 2019-2021 così da chiudere finalmente la pratica.
Seguirà, infine, la dirigenza medici e le funzioni centrali, i cui contratti sono completi sia per la parte economica che per quella normativa, come ricorda il Presidente dell’ARAN Antonio Naddeo. Ai medici ospedalieri verranno garantiti gli arretrati del triennio 2019-2021.