Sciopero benzinai confermato. Dopo le ipotesi circolate nelle scorse ore, i gestori delle pompe di carburanti incroceranno le braccia in due giornate di fine mese per protestare contro il Decreto Trasparenza che impone l’esposizione del prezzo medio e sanzioni.
Ma non è tutto. I benzinai attraverso le loro organizzazioni di rappresentanza fanno sapere di non aver gradito il dito puntato da parte del Governo, che non ha tardato a bollare come ‘speculazioni’ i rialzi del prezzo di benzina e gasolio all’indomani dello stop al taglio delle accise (cioè dal 1° gennaio).
«Per porre fine a questa “ondata di fango” contro una categoria di onesti lavoratori e cercare di ristabilire la verità, le associazioni dei gestori, unitariamente, hanno assunto la decisione di proclamare lo stato di agitazione della categoria, su tutta la rete; di avviare una campagna di controinformazione sugli impianti e proclamare, per le giornate del 25 e 26 gennaio 2023, una prima azione di sciopero, con presidio sotto Montecitorio». E’ quanto scrivono Faib-Confesercenti, Fegica, Figisc-Confcommercio in una nota.
“Domani le sigle incontreranno il governo per un confronto”, rivela Il Sole 24 Ore, ma non sembra esserci all’orizzonte una retromarcia.