Vigilanza Privata, ai Lavoratori 110 euro entro il 2026: il ‘no’ dei Sindacati

Rinnovo CCNL Vigilanza Privata e Servizi di Sicurezza, l’incontro tra le parti sociali dell’11 gennaio è stato un buco nell’acqua. Nonostante le mobilitazioni sui territori e il decorrere del tempo (il contratto è scaduto il 31 dicembre 2015), nella trattativa non c’è stato alcun avanzamento.

Lo rende noto UILTUCS in una nota e lo confermano a TuttoLavoro24.it anche fonti interne al sindacato. L’incontro è durato praticamente meno di un’ora e per adesso non sembrano esserci le basi per programmare un nuovo appuntamento.

Al tavolo si sono sedute le 6 associazioni datoriali più rappresentative, proponendo un aumento di 110 euro in 5 rate, di cui l’ultima a scadenza contratto nel 2026. A questo, si aggiungerebbe una tantum da 370 euro lordi a costo azienda (che per il lavoratore sarebbero 300 euro lordi e 260 netti) a copertura dei 7 anni di vuoto contrattuale.

Una cifra che troppo si allontana da quella che i sindacati dei lavoratori chiedevano. Al di sotto anche dell’indice IPCA che le parti sociali sono solite prendere a riferimento per queste trattative.

Ma con questi salari, assicurano dal sindacato, è difficile anche reperire manodopera: nessuno vuole più fare un lavoro di questo tipo, anche pericoloso, in cui si maneggiano armi, per 900 euro al mese. Insomma, è la stessa storia vissuta dai lavoratori stagionali questa estate, che scarseggiavano per via di contratti e tutele inadeguate.