Assegno Unico, più di 160 euro al mese in queste 3 Regioni

Assegno Unico su domanda, da marzo a novembre 2022 INPS ha pagato circa 233 euro mensili per richiedente e 146 euro per figlio, per un totale di 9,1 milioni di figli beneficiari e 11,1 miliardi di euro sborsati.

Somma che comunque non è stata divisa in maniera uguale fra tutti i percettori. I dati pubblicati dall’Osservatorio INPS relativi al periodo marzo-novembre 2022 lo dimostrano e analizzano la situazione nel dettaglio.

Assegno Unico, dove viene pagato di più?

La regione con il maggior numero di figli per i quali si è richiesto l’Assegno Unico (1,6 milioni) è la Lombardia, che ha assorbito più del 17% dei figli totali, seguita dalla Campania (con circa 972 mila figli) che ha richiesto AUU per più del 10% del totale dei figli e il Lazio, con poco meno di 884 mila figli e il 9,4% del totale.

Fanalino di coda invece è la Valle d’Aosta, in cui l’Assegno Unico è stato richiesto per quasi 19 mila figli e che influisce sul totale per lo 0,2%. Al penultimo e terzultimo posto troviamo il Molise, con circa 42 mila figli beneficiari della prestazione (0,5% del totale) e la Basilicata, dove l’Assegno viene riconosciuto a circa 85 mila figli (0,9% del totale).

I dati non devono sorprendere, considerando soprattutto che queste ultime 3 regioni menzionate sono anche le meno popolose d’Italia, mentre le 3 che occupano il podio sono, al contrario, le più popolate.

Per quanto riguarda il numero di figli per cui si richiede l’Assegno integrato al Reddito di Cittadinanza, a novembre 2022 il primato va alla Campania, in cui si contano 158.558 figli beneficiari di Assegno Unico su RdC. Seguono Sicilia, con circa 135 mila figli, e nettamente distaccata la Puglia con 57.680 figli.

Assegno Unico, in quali regioni è più alto?

A novembre, gli importi mensili maggiori si registrano in Calabria, dove per ogni figlio spettano in media 167 euro al mese. Seguono Sicilia e Sardegna a pari merito, con 161 euro medi mensili. Classifica che è sempre rimasta invariata, nonostante da marzo a novembre l’importo medio mensile sia salito di circa 1 euro.

Gli importi medi mensili più bassi, invece, a novembre si registrano nella provincia autonoma di Bolzano (134 euro), in Valle d’Aosta (135 euro) e in Liguria (137 euro).

Come scrive INPS nel suo report, la differenziazione territoriale in termini di importi medi erogati, oltre ovviamente all’età dei figli e alle maggiorazioni che si riferiscono alla numerosità del nucleo e all’eventuale presenza di soggetti disabili, risulta anche in buona parte riconducibile alla diversa distribuzione del reddito tra aree geografiche, in quanto la misura del beneficio riconosciuto è funzione (inversa) del livello di ISEE, di fatto meno elevato al Sud rispetto al Nord.