“Vigilanza Privata, salari bassi? Ecco di chi è la colpa non ci sono dubbi”

Vigilanza Privata: i salari sono troppo bassi, di chi è la colpa? Per il sindacato di base USB non ci sono dubbi, ogni responsabilità dell’attuale situazione negoziale e degli stipendi inadeguati al costo della vita è dei sindacati confederali Filcams-Fisascat-Uiltucs.

E’ quanto si legge in un comunicato USB Vigilanza Privata che punta dritto a sminuire il ruolo del sistema Cgil, Cisl, Uil, senza trascurare Ugl, nell’ambito della trattativa per il rinnovo del contratto collettivo scaduto nel dicembre 2015 e che tiene col fiato sospeso circa 100.000 lavoratori.

Decine sono stati gli irrilevanti incontri di trattativa nei quali le Segreterie di Cgil Cisl Uil Ugl unitamente alle associazioni datoriali si sono rese protagoniste di un teatrino che in oltre 7 anni ha condotto a nulla.

Ad ogni incontro, l’ultimo concluso il 10 gennaio scorso, si ripete lo stesso copione: “le posizioni sono distanti, le associazioni datoriali non hanno formulato alcuna proposta”.

Una sceneggiatura scritta che viene puntualmente propinata alle migliaia di lavoratori e lavoratrici ormai alla fame. Altrettanto risibili sono le dichiarazioni che ad ogni fumata nera compaiono nelle bacheche sindacali delle sSegreterie confederali che denunciano l’insufficienza della paga e le condizioni contrattuali ormai inadeguate.

CHI HA SOTTOSCRITTO QUESTO CCNL NEL 2013?
CHI HA DETERMINATO LE INSUFFICIENTI RETRIBUZIONI DEL CONTRATTO?

Sono le stesse segreterie, che oggi giocano a scaricare la responsabilità di un contratto scandaloso su un non meglio identificato colpevole, che si sono rese responsabili dello scempio contrattuale. Centomila sono gli operatori che ormai hanno ben chiaro di chi è la responsabilità degli stipendi da fame, della mancanza di precisi vincoli all’orario di lavoro, dell’assenza di adeguate tutele, della mancata sottoscrizione di accordi territoriali migliorativi.

Il dato è chiaro: i sindacati firmatari hanno abbandonato il settore.

Lo hanno fatto alla sottoscrizione dell’ormai obsoleto CCNL del 2013 e lo continuano a fare nel non prendere alcuna precisa e incisiva posizione rispetto al mancato rinnovo. Comunicati “copia e incolla” e blandi scioperi sono la risposta più compiuta che riescono a dare al comparto.

La Vigilanza Privata chiede risposte concrete e una profonda ristrutturazione contrattuale. Qualcosa che questi sindacati non riescono a dare. Serve una reazione e può partire solo dalla categoria.

Noi come USB continueremo a lottare contro questo contratto e contro tutti gli Istituti che sistematicamente lo violano. Invitiamo tutti i lavoratori del settore a prendere coscienza dell’abbandono in cui la vigilanza stagna da ormai troppi anni e a reagire all’immobilismo al quale si è stati condannati”.