Pagamenti INPS gennaio 2023: tutti gli Accrediti in Ritardo

I pagamenti INPS di gennaio sono un po’ in ritardo rispetto agli accrediti degli altri mesi. Nonostante l’Istituto Previdenziale non segua un calendario fisso per erogare le sue prestazioni, infatti, ci sono dei giorni più o meno validi per pagare. Allo stesso tempo, alcuni accrediti di gennaio stanno tardando rispetto al solito.

Questo perché a gennaio INPS deve effettuare dei ricalcoli e delle verifiche, anche sulla base dell’eventuale nuovo ISEE. Vediamo quali sono le prestazioni che in questo mese di gennaio stanno faticando ad arrivare.

INPS pagamenti gennaio 2023 in ritardo: quali sono?

Tra i pagamenti in ritardo c’è, in primis, l’Assegno Unico. Lo stanno aspettando sia i percettori che lo prendono integrato al Reddito di Cittadinanza, sia una parte di coloro che riceve la somma sull’IBAN.

Per i primi INPS ha disposto i pagamenti lo scorso 17 gennaio e la situazione sembra che si stia pian piano definendo. La somma dovrebbe arrivare a breve, già dalla prossima settimana per quanto riguarda gli arretrati. Per i secondi, INPS ha programmato un calendario bello fitto: nonostante ciò, qualche percettore non ha ancora letto la data sul Fascicolo Previdenziale. Considerando comunque che fino a fine gennaio INPS potrebbe provvedere a liquidare l’importo, c’è ancora un po’ di tempo. Attesi anche gli arretrati dell’Assegno Unico, e non solo la mensilità di gennaio. D’altro i ritardi sono stati ‘certificati’ proprio da Inps con questo messaggio:

Tra i pagamenti in ritardo figura anche la NASpI. I giorni di questi settimana sono stati utili all’accredito di competenza di dicembre, ma non tutti i beneficiari dell’indennità di disoccupazione hanno ricevuto la somma spettante. Pertanto, più di qualcuno potrebbe dover attendere la prossima settimana. Considerando che i giorni utili al pagamento della NASpI solitamente sono quelli intorno al 10, questo mese il ritardo è notevole.

Si sta facendo attendere anche il Bonus Ex Renzi, o trattamento integrativo, pagato su NASpI e disoccupazione agricola. I percettori della NASpI probabilmente dovranno attendere febbraio, come successo anche nel 2021 e nel 2022: se così fosse, si tratterebbe di un ritardo di un mese. Gli ex braccianti agricoli, invece, potrebbero ricevere il trattamento integrativo da un giorno all’altro: tutto dipenderà da quando INPS disporrà gli accrediti. Comunque, potremo parlare di un vero e proprio ritardo solo nel caso in cui il Bonus Ex Renzi slittasse a febbraio.

Infine, aggiungiamo alla lista la Carta Acquisti, il ritardo più prevedibile tra tutte le altre prestazioni. L’anno scorso, infatti, la ricarica della Carta Acquisti di gennaio slittò a febbraio: per presentare l’ISEE aggiornato c’è tempo fino al 31 gennaio e prima di disporre i pagamenti l’Istituto deve aspettare di aver acquisito tutti i dati aggiornati. Per questo, è logico pensare che gli 80 euro del bimestre gennaio-febbraio arrivino nella seconda metà del mese di febbraio.