Obbligo Formazione Percettori RdC: Governo abbuona 1 mese (per ora)

Reddito di Cittadinanza, la Manovra di Bilancio 2023 prevede che i percettori tenuti alla sottoscrizione del Patto per il Lavoro siano inseriti in percorsi di formazione e riqualificazione professionale.

La durata del corso deve avere una durata di 6 mesi e la sua frequenza è obbligatoria, pena la revoca del sussidio, a partire dal 1° gennaio 2023. Nessun corso però si intravede all’orizzonte, salvo quelli previsti dal Programma GOL partito già dallo scorso anno – prima dell’era meloniana – e gestito dalle singole Regioni.

Cosa succede? In questi pochi scorci del 2023 il tempo a disposizione per mettere in piedi l’intero sistema è stato probabilmente insufficiente. Se gennaio è ormai ai titoli di coda, dal febbraio ormai alle porte non sembrano arrivare segnali rassicuranti. Di fatto questo significa la cancellazione dell’obbligo di formazione per 1 mese o forse per 2. E poi chissà più avanti come andrà.

Certo pure dal Governo non arrivano parole di conforto, con l’onorevole Maurizio Gasparri che, interpellato sulla questione durante il talk show Diritto Rovescio in onda su Rete4 si è limitato a dichiarare che la Ministra del Lavoro Marina Calderone sta impostando questo lavoro”. Una risposta generica che da l’idea che a Palazzo Chigi e dintorni sono ancora alla ricerca di una Bussola.

A questo punto è lecito domandarsi quando saranno attivati i percorsi? Probabilmente la situazione sarà un po’ più chiara nelle prossime settimane. Nel frattempo i giornali presagiscono scenari da film ‘horror’. Secondo quanto scrive il quotidiano Repubblica “la promessa di supportare e rimettere in carreggiata questi “occupabili” – in grado di lavorare, ma senza posto – potenziando le attività di formazione e accompagnamento a un impiego sembra destinata a restare un annuncio. Anzi, il governo sarebbe anche tentato di azzerare l’Anpal, l’Agenzia per le politiche attive che coordina le Regioni nell’assistenza ai beneficiari del Reddito, ora diretta dal commissario Raffaele Tangorra dopo la non felice parentesi dell’italo-americano Mimmo Parisi”.