Reclutamento docenti, Governo al lavoro sulle due selezioni che dovrebbero portare in cattedra circa 70 mila insegnanti entro il 2024.
Dopo gli incontri (fallimentari) con i sindacati sui nuovi sistemi di reclutamento avvenuti nel corso della scorsa settimana, adesso è attesa un’interlocuzione con la Commissione Europea.
Come fa sapere Il Sole 24 Ore nell’edizione di lunedì 23 gennaio, la proposta al momento più gettonata riserverebbe ai soli precari abilitati (cioè inseriti nella Gae o nelle Gps di prima fascia) la prima infornata di 25-30 mila insegnanti calendarizzata per quest’anno con un ritocco all’insù dell’obbligo formativo (che arriverebbe a 30 crediti, con uno sconto sui 60 previsti dal nuovo sistema di abilitazione) e previo superamento di una prova scritta o orale da svolgere alla fine di un anno a tempo determinato.
Nel 2024 arriverebbe poi una selezione ordinaria, magari con quota del 30% riservata ai precari, per neolaureati abilitati secondo le nuove regole. Ma su questo punto serve l’avallo europeo visto che, stando ancora al Pnrr, i 70 mila docenti devono arrivare in gran parte dal nuovo sistema di reclutamento, chiamato a superare l’attuale gestione che ogni anno consente di coprire meno del 50% dei posti liberi e disponibili.
Ma la discussione sui concorsi si intreccia con un altro degli obiettivi che il Ministro dell’Istruzione intende raggiungere prima dell’inizio del prossimo anno scolastico (quindi entro settembre 2023). Si tratta della riforma dell’abilitazione all’insegnamento a medie e superiori. Ad oggi questa prevede la laurea più 60 CFU in discipline antro-psico-pedagogiche digitali, comprendenti un tirocinio diretto presso le scuole e uno indiretto non inferiore a 20 CFU per poi sottoporsi a un esame finale, superato il quale si è abilitati e si potrà partecipare ai concorsi a cattedra. Il decreto attuativo era atteso per fine luglio, invece sta ancora rimbalzando tra il ministero dell’Istruzione e quello dell’Università.
Ancora aperte, infine, anche le partite sul docente tutor e la trattativa sul rinnovo della parte normativa del contratto che ripartirà martedì 24 gennaio all’ARAN per riuscire a chiudere entro febbraio.