Reddito di Cittadinanza gennaio 2023, la ricarica non è ancora arrivata sulla PostePay ma qualche percettore ha già notato qualcosa di inaspettato.
Le lavorazioni del RdC sono iniziate mercoledì 25 gennaio, e in qualche caso anche si sono concluse dopo poche ore. Chi ha avuto esito positivo è già a conoscenza della somma che riceverà il 27 gennaio.
Somma che ahimè non ha accontentato tutti: se qualche percettore ha trovato l’importo di sempre, c’è anche chi ha trovato denaro in più o, nel peggiore dei casi, in meno. Ma perché la ricarica RdC di gennaio potrebbe avere importo diverso dal solito?
Perché l’importo della ricarica del Reddito di Cittadinanza di gennaio è diminuito o aumentato? Se lo chiedono i percettori che hanno letto sul proprio Fascicolo Previdenziale una somma diversa da quella a cui erano abituati finora.
Innanzitutto occorre specificare che non c’entra l’ISEE, dato che per presentare quello nuovo (relativo al 2021) c’è tempo fino al 31 gennaio e, pertanto, la ricarica di questo mese verrà calcolata utilizzando ancora il vecchio ISEE (relativo al 2020).
La motivazione dunque è da ricondurre ai conguagli che INPS ha effettuato in sede di lavorazione. Conguagli che possono essere:
I motivi per cui un percettore potrebbe avere un credito o un debito nei confronti di INPS sono i più disparati. Per esempio, quel nucleo familiare percettore del Reddito di Cittadinanza che ha ricevuto due volte il pagamento del Bonus 200 euro troverà, a conguaglio, -200 euro sulla ricarica di gennaio (INPS recupera un pagamento). Al contrario, chi nei mesi passati non ha ricevuto il Bonus 200 o 150 euro pur avendone diritto lo troverà in aggiunta a questa ricarica.