Negli ultimi giorni ha fatto molto discutere la proposta del Ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara riguardo la differenziazione degli stipendi del personale scolastico in base all’ubicazione geografica dell’Istituto.
L’idea, ha chiarito poi il Ministro, non è quella di aumentare lo stipendio dei docenti che lavorano al Nord rispetto a quello degli insegnanti del Sud (come era apparsa in un primo momento), ma semplicemente adeguare la retribuzione al costo della vita.
Quale potrebbe essere la soluzione non è chiaro, ma su una cosa Ministro e sindacati sono d’accordo: il CCNL comparto scuola non è in discussione.
Lo ha sottolineato il Ministro e ribadito anche il presidente dell’ARAN Antonio Naddeo, intervistato da Italia Oggi nell’edizione in edicola martedì 31 gennaio:
“C’è un’obiettiva difficoltà rispetto ai salari per chi va a lavorare nelle scuole delle città con costi della vita più elevati come Milano, ma anche Roma, il che incentiva anche la fuga dalla scuola. E su questo bisogna ragionare, fermo restando però che lo stipendio del contratto collettivo nazionale deve restare unico per tutta la categoria, come più volte ha ribadito lo stesso Ministro Valditara nell’evidenziare il problema”.
Al momento, la proposta di Naddeo per risolvere questa evidente disparità del costo della vita tra Nord e Sud sarebbe quella di ricorrere ai contratti integrativi “per regolare alcuni istituti economici accessori che possono tenere conto di situazioni particolari, sia di tipo economico, legato al costo della vita, ma anche di tipo geografico“.