Commercio-Servizi, ai Lavoratori 200€. Poi Rinnovo “a scadenza”

Una tantum di 200 euro in arrivo in questi giorni nelle Buste paga dei lavoratori di commercio, terziario, distribuzione, servizi. Ma a che punto è la trattativa per il rinnovo dei CCNL di settore?

Vediamo in cosa consiste questa erogazione economica e quali sono i tempi per gli aumenti retributivi.

Una tantum Commercio e Servizi 2023: gli importi

Con la Busta paga di gennaio e poi con quella di marzo arriverà un elemento economico a titolo di Una tantum a copertura dei periodo di vacanza contrattuale 2020-2022: si tratta di 200 e poi 150 euro ai lavoratori inquadrati al 4° livello.

La differenziazione in base ai livelli è la seguente:

LIVELLOUT 1/1/2023UT 1/3/2023
QUADRI€ 347,22€ 260,42
I€ 312,78€ 234,58
II€ 270,56€ 202,92
III€ 231,25€ 173,44
IV€ 200,00€ 150,00
V€ 180,69€ 135,52
VI€ 162,22€ 121,67
VII€ 138,89€ 104,17
OPERATORI DI VENDITA
I categoria€ 188,79€ 141,60
II categoria€ 158,50€ 118,88

A questi importi si aggiungeranno da aprile 2023 gli Acconti (assorbibili) su futuri aumenti contrattuali così suddivisi:

LIVELLOACCONTO DAL 1/4/2023
QUADRI€ 52,08
I€ 46,92
II€ 40,58
III€ 34,69
IV€ 30,00
V€ 27,10
VI€ 24,33
VII€ 20,83
OPERATORI DI VENDITA
I categoria€ 28,32
II categoria€ 23,78

Commercio e Servizi, quando arriva il Rinnovo del CCNL?

Ma quando arriva il rinnovo del CCNL Commercio, Servizi, Terziario, Distribuzione organizzata e cooperativa. Le ultime notizie ci arrivano dal sindacato Fisascat-Cisl che in una nota fa sapere:

Riavviati il 23 e 25 gennaio con le associazioni imprenditoriali Federdistribuzione e Confcommercio, proseguiranno il 30 gennaio con Confesercenti e l’1 e 2 febbraio con le associazioni cooperative”.

Filcams-Cgil, Fisascat-Cigl, Uiltucs-Uil si sono dunque riseduti ai tavoli negoziali con un chiaro obiettivo “portare al rinnovo dei contratti nazionali, tutti scaduti nel 2019, entro la metà dell’anno”.

E’ dunque questa la notizia che si apprende sul futuro del negoziato. C’è una tempistica che le parti si sono date: entro il 30 giugno prossimo occorre chiudere e definire gli aumenti dei minimi stipendiali di tutti i lavoratori.