Medici Ospedalieri, si riparte per il rinnovo del CCNL. Secondo quanto si apprende da fonti sindacali la prossima riunione è stata fissata al 13 febbraio e Aran si è impegnata a consegnare una prima bozza di lavoro su cui confrontarsi. Obiettivo principale della negoziazione sono gli aumenti e gli arretrati stipendiali per 120mila medici e 14mila dirigenti sanitari.
Il primo incontro con i sindacati per l’avvio della trattativa finalizzata al rinnovo del Contratto collettivo nazionale per la dirigenza medica e sanitaria, triennio 2019-2021, si è avuto la settimana scorsa.
Non solo stipendio. Al centro del confronto ci sono anche le richieste dei sindacati come l’esigibilità del contratto, le prestazioni aggiuntive, la rimodulazione del sistema degli incarichi e le condizioni di lavoro.
Le parti hanno comunicato di auspicare di poter arrivare alla firma del contratto in breve tempo. “Se le richieste – ha fatto sapere il presidente Aran, Antonio Naddeo – rientrano nell’ambito del disponibile in capo all’Agenzia (quindi risorse, ma anche condizioni normative), i tempi per chiudere positivamente il Contratto si abbreviano, se diversamente, le richieste vanno oltre il disponibile, le trattative non possono che allungarsi. I tempi, insomma, dipendono da entrambe le parti”.
“Ora serve concretezza – hanno dichiarato Cgil e Fp Cgil in una nota – . Medici, veterinari e dirigenti sanitari attendono risposte organizzative ed economiche per migliorare le difficili condizioni di lavoro che da anni ostacolano i processi di cura delle persone. Il contratto nazionale di lavoro è uno strumento essenziale per valorizzare i professionisti, per rendere i servizi pubblici più attrattivi e per attuare il necessario piano di assunzioni straordinario”.
“Assunzioni e contratto sono i punti cardine per rilanciare il Ssn pubblico e universale – aggiungono i sindacati – . Serve la disponibilità di tutte le parti presenti al tavolo, definire da subito obbiettivi e priorità per raggiungere in tempi brevi al rinnovo di un contratto che riconosca il valore della dirigenza medica, veterinaria e sanitaria, che porti risultati e avanzamenti concreti in termini economici e sulle condizioni di lavoro e che, infine, rimetta al centro la relazione di cure tra cittadini e professionisti”.