Aumenta il rischio di sviluppare il Cancro il consumo di cibi ultraprocessati. È quanto rileva la ricerca condotto da un team dell’Imperial College di Londra, i cui risultati sono stati pubblicati da eClinicalMedicine.
Secondo quanto scrive l’AIRC sono chiamati in questo modo i cibi che non vengono consumati così come sono presenti in natura (es. carote o lenticchie) o con solo pochi cambiamenti rispetto al suo stato originario, con piccole modifiche magari effettuate per renderlo adatto al consumo umano.
Si considerano quindi ultra processati perchè contengono numerosi ingredienti aggiunti (per esempio sale, zucchero, coloranti, additivi) e inoltre perché spesso sono prodotti dall’elaborazione di sostanze (grassi, amidi eccetera) estratte da alimenti più semplici. Rientrano nella categoria dei cibi ultraprocessati molti piatti pronti e surgelati, le bevande zuccherate, i prodotti in vendita nei “fast-food” e molti snack confezionati (dolci o salati). In alcuni casi sono ultra processati anche alimenti erroneamente considerati salutari, come i cereali per la colazione, gli yogurt dolci alla frutta o i cracker.
I cibi ultra processati in genere sono relativamente economici e questo costituisce fattore di maggiore attrazione per il consumatore. I ricercatori di eClinicalMedicine hanno monitorato la salute di 200mila adulti di mezza età per un periodo di oltre dieci anni.
Dall’analisi è emerso che a un elevato consumo di cibo ultra processato si associa un maggior rischio di sviluppare il tumore, in particolare il cancro ovarico e del cervello, e di morire di tumore in particolare al seno e alle ovaie.
Lo studio ha inoltre dimostrato che per ogni aumento del 10% di cibo ultra processato nelle abitudini alimentari si verifica un aumento dell’incidenza del 2% di tumore e, nello specifico, un aumento del 19% di tumore dell’ovaio. Se l’aumento fosse del 20% quindi il rischio sarebbe raddoppiato.
Inoltre ogni aumento del 10% di consumo di cibo ultra processato, infine, è associato a un incremento della mortalità del cancro del 6%, insieme a un aumento del 16% di rischio di decesso per tumore del seno e del 30% di rischio di morte per tumore dell’ovaio.