“Milano povera”, è questo il titolo del servizio andato in onda ieri sera su Rai3 durante la trasmissione televisiva Presadiretta, quasi completamente dedicata alla situazione di povertà nel nostro Paese, tra disoccupati e chi invece un reddito da lavoro invece ce l’ha.
Un viaggio tra le attività dell’associazionismo e della Caritas diocesana che dispensa pasti e beni di prima necessità. Ma anche tra le istituzioni che spiegano al conduttore come stanno le cose, è denunciano: in una città ricca come Milano avere nel 2023 ancora così tanti poveri è uno scandalo.
I numeri li da Antonio Verona Responsabile Mercato del Lavoro Cgil Milano, che ha curato l’ultimo rapporto sulla situazione dei lavoratori aggiornato a novembre 2022, dal nome “Poveri con il lavoro a Milano”.
“Ho fatto un raffronto tra il 2015 e il 2021, – scandisce il sindacalista Cgil – i salari degli operai non hanno tenuto l’inflazione mentre i dirigenti lo hanno tenuto e anche incrementato. Un terzo del mercato del lavoro della città metropolitana, quindi della provincia di Milano è al di sotto dei 10mila euro all’anno. In molte circostanze sotto gli 8 mila euro. Siamo in una situazione di povertà. Sono circa 400.000 persona che sono in questa situazione”.
In sintesi a Milano e provincia tra 1 milione e mezzo di occupati, 400mila hanno tecnicamente stipendi da fame. Ecco perché poi la spesa sociale del Comune ammonta a 250milioni all’anno.
Come conferma Lamberto Bertolé Assessore al Welfare e Salute del Comune di Milano, che quando sottolinea come nel 2023 occorra ancora intervenire con questi aiuti perché sono in molti in povertà assoluta dichiara “E’ un grande scandalo”.