Il Reddito di Cittadinanza nel 2023 durerà al massimo 7 mesi, quindi fino a luglio, eppure qualche percettore potrebbe continuare a beneficiarne anche nei mesi successivi.
Nessuna eccezione alla regola e nessuna proroga: semplicemente, tutto dipende dal momento in cui si inizia a percepire il Reddito di Cittadinanza.
La Legge di Bilancio 2023 apporta varie novità al Reddito di Cittadinanza così com’è ora: tra queste, appunto, la durata ridotta a 7 mesi per tutti i percettori ritenuti occupabili, ossia coloro che si trovano nella fascia d’età 18-59 anni e non appartengono a nuclei familiari con minori, over 60 o disabili.
Tuttavia, la Manovra non interviene né sulla possibilità di chiedere il rinnovo né vieta l’invio di nuove domande. Ciò significa che chi – tra i cosiddetti ‘occupabili’ – presenterà una nuova domanda del Reddito di Cittadinanza, per esempio, durante il mese di febbraio 2023 dopo aver esaurito il trattamento NASpI, in caso di accoglimento potrà beneficiarne da marzo fino a settembre, esattamente per 7 mesi. Oltre non può andare visto che la legge di bilancio fissa il massimo al 7° mese.
Discorso diverso invece per chi volesse chiedere il rinnovo del RdC. Il percettore che a febbraio 2023 dovesse terminare il sussidio e intendesse rinnovarlo, potrà fare domanda a marzo (osservando il mese di stop) e cominciare a percepirlo nuovamente da aprile, ma in questo caso il suo percorso terminerà ad agosto 2023, totalizzando un complessivo di 7 mesi di sussidio.