Calo delle domande del Reddito di Cittadinanza, forse in vista dell’abrogazione del sussidio il prossimo anno: per i percettori sarà un momento difficile ma non tutto il male viene per nuocere. Alla diminuzione del numero dei beneficiari del sussidio, infatti, potrebbe corrispondere un aumento dell’occupazione.
Ancora è presto per dirlo, ma l’obiettivo (manifesto) è senz’altro quello. Un obiettivo che se fosse raggiunto farebbe esultare tanti. Tra questi, il presidente di Federmeccanica Federico Visentin, che intervistato da Il Messaggero domenica 12 febbraio non nasconde un velato entusiasmo:
«È prematuro collegare la stretta al Reddito di Cittadinanza con il calo delle domande, è un elemento che verificheremo in estate ma è presumibile che al calo delle richieste corrisponda un aumento dell’occupazione, e questo è un bene per il Paese.»
Un bene perché il 70% delle imprese del settore metalmeccanico non riesce al momento a trovare figure adeguate, e forse i 440 mila percettori occupabili che perderanno il sussidio potrebbero dare una mano in questo senso. Certamente, sottolinea Visentin, occorrerà formarli: «È indispensabile che il governo favorisca una grande operazione di formazione, riconversione professionale e di incrocio tra domanda offerta›› ha puntualizzato il Presidente.