Pensioni: alle donne con figli 4 mesi di ‘sconto’

Pensioni, al di là di Opzione donna, che sarà riconfermata e forse modificata, il Governo sta valutando di favorire l’uscita anticipata dal lavoro di 4 mesi per ogni figlio. Soluzione già previsti dalla riforma Dini del 1995 solo per chi ricade nel regime pensionistico contributivo pieno.

E’ questa la flessibilità a cui stanno lavorando i tecnici ministeriali, che costerebbe 700milioni di euro in più. Lo confermano i sindacati Cgil, Cisl, Uil, al termine dell’incontro al ministero del Lavoro avuto ieri.

Quanto a Opzione donna 2023 che i sindacati puntano a far modificare, il Segretario Generale Uil Pierpaolo Bombardieri dichiara ad Ansa.it che “il governo ha messo sul tavolo una prima intenzione di modificare la norma su Opzione donna. Ma non ha spiegato se sarà una ulteriore modifica o il ripristino della normativa in vigore fino al 2022.  

“Noi abbiamo ribadito – continua il Segretario Uil – che con il ripristino di opzione donna come previsto prima della legge di bilancio a fronte di un aumento di spesa per i primi 5 anni ci sarebbe poi un guadagno per le casse dello stato considerato che le donne perdono il 30% della retribuzione”, prosegue sottolineando che “non si possono cambiare le regole in corso d’opera”. 

A sintetizza qual è la posizione sindacale rispetto ai due canali che facilitano le uscite pensionistiche delle lavoratrici, è Christian Ferrari, segretario confederale Cgil. “Per noi – dice – è necessario creare le condizioni per un’uscita flessibile a partire da 62 anni e, per le donne che svolgono un lavoro di cura in ambito familiare, va garantito un ulteriore riconoscimento previdenziale”. Insomma Opzione donna va tenuta comunque e distinta da questa proposta di uscita anticipata di 4 mesi per chi ha un figlio.

Il governo si è impegnato a modificare l’attuale norma – prosegue ancora Bombardieri – e a darci risposta nelle prossime ore, nei prossimi giorni perché si stanno confrontando tra ministero del Lavoro e Mef. Quindi aspettiamo di avere qualche notizia. Saremo soddisfatti quando avremo risposte alle nostre richieste. Bisogna passare dalle dichiarazioni ai fatti”.

Secondo quanto rivelano i sindacati non è previsto al momento, nessun nuovo appuntamento per la prosecuzione del confronto.