“Metalmeccanici Artigiani, rinnovi lunghi portano a dumping salariale”

Metalmeccanici Artigiani, i tempi “lunghi” di rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro del settore entrano nel mirino della Fiom-Cgil che denuncia come in questo modo sia a rischio la difesa del potere di acquisto dei lavoratori della metalmeccanica artigiana.

A scandirlo è il Segretario della Fiom-Cgil Michele De Palma nella relazione di apertura del Congresso nazionale che si tiene a Padova in questi giorni.

Il leader sindacale, dopo aver rilanciato l’idea di riunire le forze sindacali per “costruire una piattaforma comune di tutti i lavoratori e pensionati contro il caro-vita” dichiara:

“nel settore privato più di 7 milioni di lavoratori sono con il contratto scaduto, su un totale di 12 milioni. Per noi per esempio quello degli artigiani che dobbiamo rinnovare presto e aumentare il salario per le lavoratrici e i lavoratori artigiani. Perchè la storia che i contratti degli artigiani si rinnovano più lunghi determina il fatto che si determina un dumping salariale tra le lavoratrici e i lavoratori metalmeccanici di tutti gli altri contratti e quelli invece degli artigiani”.

Il contratto collettivo degli artigiani Metalmeccanici e dell’Installazione di impianti è scaduto lo scorso 31 dicembre 2022 ed ora è in attesa di rinnovo, come ricorda la stessa Fiom-Cgil in un comunicato di poche settimane fa.