Potrebbe essere l’indennità di disoccupazione NASpI uno dei motivi per cui le strutture ricettive e i ristoranti non riescono a trovare lavoratori stagionali.
I datori di lavoro lamentano scarsa disponibilità, dal canto suo chi il lavoro lo cerca lamenta salari troppo bassi. L’introduzione della NASpI con il Jobs Act avrebbe complicato ancora di più le cose, scoraggiando le persone a cercare un impiego nel campo della ristorazione e dell’ospitalità.
A lanciare l’allarme è la CGIA di Mestre e lo fa attraverso le parole del Coordinatore del Centro Studi Paolo Zabeo, intervistato dal TGR Veneto:
“La carenza degli stagionali si avverte meno in altri settori, forse per via di una norma introdotta col il job act che consente agli stagionali di percepire la misura di sostegno al reddito solo per la metà dei mesi lavorati in un anno. Questa novità sta scoraggiando molti giovani a intraprendere la stagione lavorativa, penalizzando soprattutto le strutture alberghiere e i ristoranti”.
La NASpI, infatti, non copre il lavoratore per l’intero periodo che intercorre tra una stagione lavorativa e l’altra. Mentre in passato, una volta terminata la stagione si poteva percepire la disoccupazione fino alla stagione successiva, alternando così il periodo di lavoro a periodi interamente coperti dal sussidio, adesso la NASpI termina prima che la stagione lavorativa ricominci.
Un problema non di poco conto e che può scoraggiare gli stagionali dall’intraprendere una carriera nel campo dell’ospitalità, favorendo lo spostamento dei lavoratori verso l’estero o verso altri settori.