Ai fini della conferma in ruolo i docenti neoassunti devono svolgere l’anno di prova, come spiegato dal MIUR con la nota 30998 del 25 agosto 2022.
Perché questo sia considerato valido, il docente deve prestare un minimo di 180 giorni di servizio.
Ma come vengono calcolati? A chiarirlo è l’Ambito territoriale di Brescia, che ha pubblicato sul proprio sito web una serie di FAQ sull’argomento.
Vediamolo insieme.
Anno di prova docenti 180 giorni: cos’è compreso
Nel computo dei 180 giorni è compreso:
- il primo mese del periodo di astensione obbligatoria dal servizio per gravidanza;
- i giorni compresi nel periodo che va dal 1° settembre alla data d’inizio delle lezioni;
- le domeniche e tutti gli altri giorni festivi;
- le vacanze natalizie e pasquali;
- il giorno libero;
- i periodi d’interruzione delle lezioni dovuti a ragioni di pubblico interesse (es: elezioni);
- il periodo compreso tra il termine anticipato delle lezioni (a causa di elezioni politiche) e la data prevista dal calendario scolastico;
- il servizio prestato nelle commissioni degli esami di Stato;
- la frequenza ai corsi di formazione e aggiornamento indetti dall’Amministrazione scolastica.
Anno di prova docenti 180 giorni: cos’è escluso
Al contrario, nei 180 giorni di servizio non verranno conteggiati:
- le assenze per malattia;
- i permessi retribuiti e non;
- i periodi di ferie;
- le aspettative;
- i periodi di chiusura della scuola per vacanze estive, ad eccezione dei periodi di partecipazione alle sessioni di esame.