“Con il blocco alla cessione dei crediti e dello sconto in fattura per i bonus edili si perderanno nell’edilizia privata circa centomila posti di lavoro e molte imprese chiuderanno, con grave danno all’economia nazionale ma anche all’ambiente, colpendo per di più i redditi più bassi che sono poi la stragrande maggioranza di chi vive nelle case più vecchie, inquinanti ed energivore”.
E’ quanto dichiara in una nota Alessandro Genovesi, Segretario generale della Fillea Cgil, il principale sindacato delle costruzioni, che fa da eco a quanto già detto dalle organizzazioni delle imprese come ANCE e Confartigianato a proposito del Decreto Taglia Bonus del Governo Meloni
“Insomma, – prosegue il leader sindacale – questo è un attacco del Governo senza precedenti alle imprese più serie, ai lavoratori del settore e alle famiglie più in difficoltà. A questo punto, se il Governo non cambierà posizione tornando sui propri passi e aprendo anche un tavolo di confronto con le organizzazioni dei lavoratori, come Fillea Cgil metteremo in campo tutte le necessarie azioni di mobilitazione, compreso lo sciopero generale di tutta la filiera delle costruzioni”.
“Il blocco della cessione del credito e dello sconto in fattura sui bonus edilizi, compreso il Superbonus, mette a rischio decine di migliaia di aziende e oltre 100mila posti di lavoro. Le prime avvisaglie c’erano già state, perché molti lavoratori lamentavano il ritardo dello stipendio a causa della sempre meno disponibilità liquida delle imprese. Ora con questa scelta il Governo rischia di innestare una vera bomba sociale“.
Così il segretario generale della Filca-Cisl, Enzo Pelle, in una nota di commento al decreto Taglia Bonus in Gazzetta Ufficiale.
“Rischiamo di disperdere un patrimonio di professionalità che è fondamentale per il cambiamento del Paese – ha aggiunto Pelle in una nota – e che è indispensabile per realizzare quanto previsto dallo stesso Pnrr. Bisogna trovare la strada perché parte di questo patrimonio di lavoratori possa essere garantita, anche trovando soluzioni di semplificazione normativa per accelerare le opere del Pnrr. Si rischia di avere una delle più grandi vertenze del lavoro del nostro Paese, con una portata di gran lunga maggiore di quelle che avvengono nei grandi gruppi, che fanno notizia. Il settore – sottolinea il segretario generale della Filca – ha bisogno di politiche industriali e di lungo periodo, e visto che c’è un governo politico è il momento di affrontare in modo strutturale le politiche del settore e dell’abitare. Bisogna rivedere i bonus garantendo i redditi più bassi e le classi energetiche più basse, considerando anche la densità abitativa dei luoghi di intervento e utilizzando strumenti emergenziali. Per questo – ha concluso – è bene che vengano convocati anche i sindacati del settore, perché c’è bisogno di un confronto che tuteli un pezzo del lavoro strategico per il futuro dell’Italia”.