Assegno Unico 2023, per avere i nuovi importi basta ripresentare l’ISEE aggiornato entro il 28 febbraio: non serve rinnovare la domanda, se non in alcuni casi specifici.
Per aggiornare l’ISEE in realtà ci sono due date da tenere in mente, perché a seconda di quando verrà presentato il nuovo ISEE si avrà o meno diritto agli arretrati. Vediamo nel dettaglio.
Per avere accesso ai nuovi importi dell’Assegno Unico bisognerà presentare l’ISEE ordinario entro il 28 febbraio: solo in questo modo, infatti, si avrà la certezza di ricevere un importo mensile adeguato alla propria situazione economica (in alcuni casi si può presentare anche l’ISEE corrente).
Tuttavia, se non si rinnova l’ISEE entro febbraio non tutto è perduto: c’è un ulteriore deadline valida per la presentazione dell’ISEE aggiornato. La rende nota INPS a un utente, tramite social:
Come scrive INPS, se si presenta ISEE dopo il 28 febbraio ma entro il 30 giugno si avrà comunque diritto agli arretrati, quindi alle mensilità antecedenti a giugno. Ciò significa che INPS provvederà a pagare la differenza tra l’importo minimo pagato da marzo a giugno 2023 in assenza del nuovo ISEE e quanto invece spetta in base all’ISEE aggiornato (riferimento 2021).
Al contrario, se si presenta l’ISEE a partire da luglio si avrà diritto agli importi adeguati solamente a decorrere da quando si è presentato il nuovo ISEE, perdendo dunque gli arretrati.
Ricordiamo, infine, che l’importo dei mesi di gennaio e febbraio non subirà variazioni e sarà comunque erogato tenendo in considerazione il vecchio ISEE, quello presentato nel 2022 e che fa riferimento al 2020.