Lavoratori Domestici, dal 1° gennaio 2023 è entrato in vigore l’aumento per lo stipendio dei Colf e badanti.
Come previsto dal Contratto lo stipendio è stato adeguato all’80% dell’inflazione e l’indennità di vitto e alloggio al 100%. Dal 1° gennaio 2023 quindi l’aumento degli stipendi per i lavoratori domestici: Colf e Badanti è pari a 9,2%.
Di che aumenti parliamo? Per la badante convivente a tempo pieno la paga base passa da 1.026€ al mese a 1.120,76€.
Per una babysitter di un bambino sotto i 6 anni, a tempo pieno, non convivente, con un contratto di 40 ore settimanali i costi aumentano da 1.234 € a 1.348€.
Aggravio di costi non sempre sostenibile da parte delle famiglie che porta con sé sue rischi: aumento del lavoro nero oppure impoverimento delle famiglie che hanno bisogno di assistenza.
Oggi lo stipendio della Badante e degli altri Lavoratori Domestici non è tutto detraibile nel modello unico pf o 730.
E’ consentita solo la deducibilità dei contributi INPS per la parte a carico del Datore di Lavoro e la detraibilità al 19% per un importo massimo di spesa di 2.100€, per i contribuenti che hanno un reddito inferiore ai 40.000€.
Cos’altro si può fare? Può intervenire la politica. E’ quanto sostengono le ACLI Provinciali di Bologna che hanno attivato una petizione sindacale sulla piattaforma online change.org/aiutofamiglie, rivolta al governo nazionale al fine di aiutare le famiglie italiane a sostenere l’aumento dei costi per l’assunzione di un lavoratore domestico ossia badanti e baby-sitter.
La richiesta riguarda l’introduzione di una Legge Nazionale che offra la possibilità di detrarre tutte le spese per l’assistenza alla persona, equiparando alle spese mediche.
La detraibilità riguarderebbe tutto l’importo speso dalle famiglie per l’assistenza alla persona, quindi parliamo della categoria dei Badanti, sia detraibile al 19%. Per ore si tratta di una proposta. Vedremo se il Governo intenderà accoglierla.