Reddito di Cittadinanza, dopo 7 mesi arrivano 375 euro con MIA

Il Reddito di Cittadinanza verrà sostituito dalla misura di inclusione attiva (MIA), che soppianterà il sussidio non appena terminate le 7 mensilità previste dalla Legge di Bilancio.

Una novità lanciata dal Corriere della Sera e che interesserà l’intera platea dei beneficiari, sia le famiglie in cui tutti i percettori sono occupabili sia quelle in cui ci sono soggetti over 60, minori o disabili.

Nonostante la MIA sia quindi rivolta a tutti gli attuali percettori di RdC, tra queste due tipologie di famiglie ci saranno delle differenze nella fruizione del sussidio, sia per durata che per importi. Andiamo con ordine.

MIA 2023, quanto prenderanno i percettori occupabili?

Gli occupabili che beneficiano dell’attuale Reddito al massimo per 7 mesi nel 2023 e comunque non oltre il 31 dicembre, scaduta la prestazione potranno presentare la domanda per la MIA, che però per loro sarà meno generosa e avrà una durata inferiore rispetto al Reddito di Cittadinanza e anche alla MIA di cui beneficeranno le famiglie senza persone occupabili.

Come scrive il quotidiano, ‹‹la stretta maggiore colpirà gli occupabili. Qui l’ipotesi che ha più chance è quella che vede l’assegno base ridotto a 375 euro››. Per le famiglie senza occupabili, invece, si parlerebbe di un importo mensile pari a 500 euro.

Differenze si riscontrerebbero, come anticipato, anche per quanto riguarda la durata della fruizione. Sempre stando alle parole del Corriere della Sera, ‹‹per i nuclei con persone occupabili la Mia scadrà al massimo dopo un anno la prima volta e dopo sei mesi la seconda e una eventuale terza domanda di sussidio si potrà presentare solo dopo una pausa di un anno e mezzo.››

Insomma un percorso a esaurimento per spingere il più possibile gli interessati a cercarsi un lavoro. La stessa proposta di decalage avanzata da Claudio Durigon, il sottosegretario al Lavoro, alcuni mesi fa.