Nuovo RdC, col Patto Digitale Percettore ‘spedito’ al Centro Impiego

Obiettivo del nuovo RdC, la misura di inclusione attiva MIA, sarà quello di intensificare la presa in carico dei percettori e l’attività dei centri per l’Impiego. Attività che anche chi da sempre sostiene il Reddito di Cittadinanza ha ammesso essere l’anello debole della catena, con risultati insufficienti.

Se infatti il Reddito di Cittadinanza è nato con il duplice scopo di aiutare economicamente i cittadini più poveri e aumentare l’occupazione, questo secondo fine non è mai stato raggiunto a pieno. Per questo motivo, con la nuova misura di inclusione attiva il Governo Meloni punta a potenziare l’efficacia dei Centri per l’Impiego, anello di congiunzione tra domanda e offerta di lavoro.

A spiegare come fare a invertire la tendenza è la ministra del Lavoro Marina Calderone, intervistata da La Repubblica lo scorso giovedì 9 marzo:

«Grazie alla nuova Piattaforma digitale a cui stiamo lavorando per renderla operativa quanto prima. Chi richiede il nuovo sussidio dovrà necessariamente iscriversi e sottoscrivere il Patto di attivazione digitale: il primo passaggio, non l’ultimo per ottenere il sostegno economico. In quel momento avviene la presa in carico. Poi il sistema, in automatico, invia il soggetto al Centro per l’impiego oppure all’assistenza sociale dei Comuni e del Terzo Settore. Ma i vasi sono comunicanti e le destinazioni invertibili: un giovane padre di famiglia con figli piccoli potrà essere avviato al lavoro, dopo un periodo di sostegno, e un single non in grado di lavorare indirizzato all’assistenza

Insomma, una piattaforma sulla quale il Governo starebbe lavorando da mesi e alla quale dovrebbero obbligatoriamente iscriversi i percettori del nuovo RdC, dando così il via alla presa in carico. Non appena sottoscritto, il Patto Digitale spedirebbe il beneficiario del sussidio direttamente al Centro per l’Impiego, al Comune o presso un altro ente accreditato.