Cedolino NoiPA marzo 2023: come leggerlo?

Come leggere il cedolino dello stipendio di marzo 2023 emesso da NoiPA?

Nell’esempio che riportiamo nell’immagine è riportata la prima pagina del cedolino di questo mese. Vediamo di capire le informazioni che sono riportate in maniera di fare un profilo del dipendente.

Si è scelto, in questo esempio, di ricostruire una situazione semplice e lineare, riservandoci di passare a casi più complicati gradualmente, vista la complessità del tema trattato.

fac simile della prima pagina di un cedolino del mese di marzo 2023

Cerchiamo di disegnare un “profilo” del dipendente dai dati pubblicati sul cedolino. Come prima informazione, a partire dall’alto, notiamo che si tratta di un dipendente del Ministero dell’Istruzione e Merito.

Il cedolino ci dice che si tratta di un/a docente della scuola primaria o dell’infanzia (il dato si rileva dal codice NoiPA KA05) a tempo indeterminato.

Notiamo anche che il/la dipendente è in regime di TFS (Trattamento di Fine Servizio) e non TFR e quindi significa che è stato assunto anteriormente al gennaio 2001. Che si tratti di una persona con molti anni di esperienza lo notiamo anche dalla sezione “classe/fascia” dove è indicata un’anzianità economica di 28 anni.

Il cedolino ci dice anche che il dipendente accederà alla classe 35 dal 1° gennaio 2029 e questo dato ci dice che il/la dipendente ha iniziato l’attività lavorativa nei primi anni ’90.

Per quanto riguarda le voci “stipendio” e “altri assegni“, rimandiamo l’analisi allo studio della seconda pagina.

Anche le ritenute “previdenziali” e “fiscali” sono riportate in dettaglio in seconda pagina.

Per quanto riguarda invece la voce “conguagli fiscali e previdenziali” il dato riporta la somma delle addizionali locali presenti sempre nella seconda pagina.

In fondo alla pagina notiamo la voce “quota cedibile” che è calcolata dividendo per 5 l’importo netto. Si tratta della ritenuta massima che può sostenere il cedolino dello stipendio in caso di stipula di un contratto di cessione del quinto.

In calce alla prima pagina troviamo gli importi progressivi dell’imponibile irpef e dell’irpef versata che consente al dipendente di poter monitorare la propria situazione fiscale.

Cedolino NoiPA marzo 2023: i dettagli

La seconda pagina del cedolino riporta i dati in dettaglio. Continuiamo a costruire il profilo dell’insegnante.

Le prime voci che sono riportate nel cedolino sono lo stipendio tabellare e l’Indennità Integrativa Speciale Conglobata.

La somma delle due voci corrisponde allo stipendio riportato nelle tabelle ARAN in sede di sottoscrizione del CCNL Comparto Scuola del 6 dicembre 2022.

Perché lo stipendio tabellare e l’IIS conglobata sono riportati in modo distinto?

Mentre lo stipendio tabellare è pensionabile al 118%, l’IIS conglobata è pensionabile al 100% è quindi necessario tenerle distinte per versare correttamente la contribuzione.

Nell’accordo del CCNL 2003/2005, fu concordato di inserire l’IIS nello stipendio ma la Corte dei Conti bocciò l’accordo per mancanza di copertura finanziaria.

Sotto troviamo gli altri assegni che in questo caso sono l’indennità vacanza contrattuale e la retribuzione professionale docenti.

L’indennità vacanza contrattuale è un acconto sul contratto 2022-2024 scaduto e non ancora rinnovato.

Il “governo Draghi“, nella legge finanziaria 2022, stabilì la percentuale dello 0,3% per la vacanza contrattuale da aprile 2022, elevata allo 0,5% da luglio 2022.

Infatti, se facciamo la somma dello stipendio tabellare e dell’iis conglobata e lo moltiplichiamo per 0,5%, troviamo l’importo dell’indennità vacanza contrattuale.

Mentre l’indennità vacanza contrattuale è un elemento fondamentale della retribuzione, pensionabile al 100%, la Retribuzione Professionale Docenti è un accessorio.

La Retribuzione Professionale Docenti fu introdotta nel luglio 2000 ed è stabilita in ugual misura per tutti i docenti con le stesse regole.

Cedolino NoiPA marzo 2023: ritenute previdenziali

Scorrendo il cedolino di marzo 2023, troviamo le ritenute previdenziali a carico del lavoratore e cioè:

  • la ritenuta “opera di previdenza” che è il contributo a carico del lavoratore per il TFS che pesa per il 2% sul trattamento fondamentale;
  • la ritenuta “inpdap” a carico del dipendente – aliquota 8,80% – che si riferisce ai contributi per il “fondo pensione“. Si calcola su tutti gli emolumenti liquidati.
  • la ritenuta dello 0,35% per il “fondo credito” che finanzia l’INPS per la concessione di piccoli prestiti, cessioni del quinto e mutui agli iscritti della gestione dipendenti pubblici.
  • infine troviamo la ritenuta “ENAM” dello 0,8%. Si tratta di una ritenuta di categoria, obbligatoria che dà diritto ad alcune prestazioni ora gestite dall’INPS.

Dalle ritenute fiscali notiamo che il/la dipendente ha una aliquota massima del 35%. Quindi dispone di un reddito superiore ai 28 mila euro.

Nell’ultima sezione vengono trattate le ritenute per il conguaglio fiscale, cioè delle addizionali che sono state calcolate nella CU 2023.

Se prendiamo in mano la CU 2023 e dividiamo le addizionali riportate per 9, troviamo l’importo mensile che viene recuperato sullo stipendio, in 9 rate appunto da marzo a novembre 2023.