Con il Decreto Legge 20/2023 il Governo, ha disposto misure urgenti in materia di flussi di ingresso legale, dei lavoratori stranieri e di prevenzione e contrasto all’immigrazione irregolare, sono state introdotte inoltre nuove norme per i lavoratori extracomunitari nel settore dell’ agricoltura.
Con il decreto flussi, il Governo ha fissato le quote massime dei lavoratori stranieri per il periodo 2023-2025, che possono fare ingresso in Italia per lavorare, a 82.705 unità.
Tale quota sarà così ripartita:
Il Decreto ha introdotto nuove norme sull’ immigrazione ampliandone i flussi di ingresso per i lavoratori extracomunitari nel settore dell’ agricoltura a partire da prossimo anno.
La novità, è la priorità che viene garantita ai datori di lavoro agricoli con il prossimo decreto flussi, questo significa che chi farà domanda a partire dal 27 marzo 2023 e dovesse risultare in eccesso rispetto alle quote previste dall’ultimo decreto, avrà garantito l’accesso nelle quote del prossimo provvedimento, senza necessità di ripresentare tutta la documentazione.
Il decreto prevede la semplificazione per l’ottenimento del nulla osta al lavoro.
Quest’ultimo può essere rilasciato anche prima del parere della Questura.
Nei casi di accertamenti di elementi ostativi successivi, il nulla osta viene revocato.
Con il solo nulla osta, anche prima della sottoscrizione del contratto di soggiorno è consentito al lavoratore lo svolgimento dell’attività lavorativa.
L’asseverazione per la verifica dei requisiti di osservanza delle prescrizioni del CCNL e della congruità del numero delle richieste, non è necessaria per le istanze presentate dalle organizzazioni dei datori di lavoro più rappresentative sul piano nazionale, che hanno sottoscritto con il Ministero del lavoro e delle politiche sociali un apposito protocollo di intesa con il quale si impegnano a garantire il rispetto, da parte dei propri associati, dei requisiti necessari.
Resta comunque ferma la possibilita’ da parte dell’Ispettorato nazionale
del lavoro, in collaborazione con l’Agenzia delle entrate, di effettuare controlli a campione sul rispetto dei requisiti e delle procedure previste dal Decreto.
Il Decreto prevede ulteriori ingressi in Italia, fuori dalle quote previste, per i cittadini extracomunitari che nel loro paese hanno portato a termine corsi di formazione professionale e civico linguistica, organizzati sulla base dei bisogni manifestati dal Ministero del lavoro, dalle associazioni di categoria del settore produttivo interessato.
Tali corsi saranno organizzati sulla base degli specifici fabbisogni delle aziende , indicati tramite il ministero del lavoro da parte delle varie associazioni di categoria.
In questo caso i lavoratori dovrebbero fare richiesta di visto, pena decadenza, entro sei mesi dalla fine del corso, allegando la disponibilità ad assumere da parte del datore di lavoro.
Un altra novità riguarda l’estensione del rinnovo del permesso di soggiorno; dopo il primo rinnovo il permesso per lavoro o per motivi familiari, è rinnovato per tre anni anziché due.
L’estensione della durata, è stata introdotta per ridurre il turn over delle domande di rinnovo, che il più delle volte intasano il lavoro delle Questure.
Le domande possono essere trasmesse dalle ore 9:00 del 27 marzo 2023 fino al 31 dicembre 2023 o comunque entro l’esaurimento delle varie quote previste.
Ogni richiedente può fare una o più richieste, effettuando l’accesso via SPID e scegliendo il relativo modello in rapporto alla tipologia di lavoro, ad esempio se stagionale, subordinato.