Percettori RdC/NASpI, exploit di chiamate al Centro Impiego entro il 27 marzo: il motivo

Continuano le chiamate dei percettori di NASpI e Reddito di Cittadinanza presso i Centri per l’impiego e si intensificheranno sempre di più da qui al 27 marzo prossimo, quando le aziende dovranno far sapere di quanti stranieri hanno bisogno per ricoprire le posizioni vacanti.

I datori di lavoro, infatti, potranno ricorrere a manodopera straniera extra europea solo se in Italia non c’è il lavoratore che fa per loro. Una procedura che il Governo ha inserito nel decreto Flussi per dare priorità ai disoccupati italiani o stranieri già presenti nel territorio e che prevede appunto la complicità dei centri per l’Impiego.

A spiegare in maniera dettagliata il funzionamento di tale meccanismo è Il Sole 24 Ore di lunedì 13 marzo:

“Un passaggio che, per il decreto flussi 2022 sta avvenendo proprio in questi giorni: deve infatti precedere la richiesta di lavoratori stranieri fissata per il 27 marzo, giorno del click day. I datori di lavoro che intendono sfruttare i 30.105 posti riservati ai lavoratori extra UE non stagionali, stanno presentando ai centri per l’impiego il modulo predisposto dall’Anpal. Il CpI pubblicizza la richiesta e propone alle aziende le persone disponibili. Se il lavoratore non si presenta, non viene ritenuto idoneo o se il CpI non risponde entro 15 giorni, il datore può presentare la richiesta per il lavoratore straniero.

In pratica, i datori di lavoro stanno già inviando i moduli ai CpI e procedendo coi colloqui così da essere pronti il 27 marzo (giorno del click day) a far sapere di quanti lavoratori stranieri avranno eventualmente bisogno.

Una procedura, questa, che tuttavia rischia di essere inefficace: un aspetto fatto emergere dallo stesso quotidiano, che ha sottolineato come il passaggio dai Centri per l’impiego sia soltanto formale dato che il vincolo di cercare profili disponibili non porti quasi mai a un lavoro.