Riforma Fiscale, Sindacati: “Aumento stipendi subito, no 5 anni”

A circa 50 anni dall’ultima imponente riforma il Governo è pronto a mettere mano sulla normativa fiscale: lo farà con un DDL Delega, criticato da tutte le sigle sindacali che si sono compattate per bocciare l’iniziativa.

Oltre a lamentare il fatto di essere stati convocati praticamente a cose fatte, i leader di CGIL criticano sia la riduzione a tre delle aliquote IRPEF sia la flat tax, mentre la CISL raccoglie l’appello della mobilitazione. Critico anche il segretario confederale della UIL, Domenico Proietti:

‹‹La riformulazione delle aliquote IRPEF non dà una riposta all’esigenza di taglio del cuneo fiscale, che dobbiamo tagliare di 5 punti adesso, non nell’arco della legislatura come vuol fare il governo. Per la copertura possiamo utilizzare i 20 miliardi recuperati dalla lotta all’evasione››.

Insomma, lo scopo del Governo è quello di ridurre la pressione fiscale, semplificandone il sistema e garantendo un’equità di tipo orizzontale. Tuttavia, a detta dei sindacati, così facendo si favorirebbero solo i redditi alti e altissimi. Soprattutto se si considera, come specifica il segretario confederale UIL, che il taglio del 5% del cuneo fiscale, operazione in grado di far aumentare lo stipendio netto dei lavoratori, non è tra gli obiettivi che il Governo intende raggiungere nel breve termine.