La ricarica anticipata del Reddito di Cittadinanza di marzo è arrivata nel primissimo pomeriggio di mercoledì 15, ma non a tutti. Innanzitutto, perché la ricarica anticipata spetta solo a chi attende gli arretrati e la prima mensilità (in assoluto o dopo il rinnovo). Seconda di poi, perché non tutti questi percettori superano i controlli.
Negli ultimi mesi INPS ha intensificato le verifiche, sia quelle preventive che quelle successive all’erogazione: purtroppo, non sono rare le volte in cui emergono delle maxi truffe ai danni dello Stato perpetrate da chi percepisce RdC senza averne diritto.
È per questo motivo che i controlli sono aumentati, soprattutto quelli incrociati. L’Istituto Previdenziale, infatti, incrocia i dati in suo possesso, come l’ISEE, con quelli del Comune in cui risiede il percettore quali appunto la residenza, le informazioni sui componenti il nucleo familiare, ecc.
Questo tipo di controlli porta via a INPS molto tempo. L’Istituto pertanto blocca le pratiche dei percettori fin quando non avrà provveduto a effettuare e terminare tutti i controlli del caso. Il percettore al quale viene momentaneamente sospesa la domanda riceverà un avviso come il seguente:
Sospensione per accertamenti di INPS comprovata anche dalla mano arancione che compare sul proprio Fascicolo Previdenziale sotto la voce “requisiti economici” e “esito di sintesi”. La mano arancione è infatti una sorta di semaforo giallo e ha il significato di attesa, sospensione.
In questo caso, altro non resta che attendere fino a che INPS esaminando la domanda e incrociando i suoi dati con quelli in possesso del Comune non prende una decisione e comunica l’esito. Esame che a volte può durare anche 1 mese o 2. Non appena finite le verifiche, INPS sbloccherà i pagamenti.