Certificazione Unica NoiPA 2023, ai Pensionati mancano alcuni importi

“Sono in pensione dal 1° settembre 2022. Ho scaricato la Certificazione Unica 2023 da NoiPA ma non trovo le addizionali che mi sono state trattenute sui cedolini dell’anno 2022. Perché? Allego la Certificazione Unica”

Questa è una domanda che ci è stata posta da molti amministrati NoiPA, non solo della Scuola, ma di tutti i comparti che hanno cessato il servizio nel corso del 2023.

Ecco la certificazione unica 2023 da dove si evince che le addizionali non sono state trattenute. Perché?

Certificazione Unica 2023 di un pensionato della Scuola. Dai giorni (243) si evince che il rapporto di lavoro è durato dal 1° gennaio al 31 agosto. Non è riportata l’addizionale regionale ma solo l’acconto dell’addizionale comunale. Nelle annotazioni è riportato “obbligo di presentare la dichiarazione dei redditi”.

Certificazione Unica 2023 per i pensionati, cosa bisogna sapere?

NoiPA non effettua il conguaglio fiscale per le partite che vengono chiuse durante l’anno solare e quindi vi è sempre l’obbligo di effettuare la dichiarazione dei redditi.

Le addizionali regionali e comunali vengono sempre pagate l’anno successivo con decorrenza dal mese di marzo fino alla scadenza del contratto.

Pertanto il pensionato che ha posto la domanda si è visto applicare sui cedolini dell’anno 2022 le ritenute per addizionale regionale e saldo addizionale comunale relative all’anno 2021.

Infatti basterà fare la somma di tutte le addizionali presenti nei cedolini per trovare l’importo riportato nella CU dell’anno precedente.

Un discorso a parte merita l’acconto addizionale comunale presente nella CU 2023. Trattandosi di acconto dell’anno 2022 è ovvio che venga riportato nella Certificazione Unica 2023 in quanto nel 2023 verrà effettuata la dichiarazione dei redditi per l’anno 2022.

Certificazione Unica 2023, in alcuni casi le addizionali ci sono

NoiPA rilascia la Certificazione Unica senza effettuare conguaglio. Una CU senza conguaglio è una fotografia della situazione fiscale del dipendente all’atto della cessazione del rapporto di lavoro.

Nel privato, invece, il datore di lavoro (che coincide in genere con il sostituto d’imposta), all’atto della cessazione del rapporto di lavoro trattiene in anticipo le addizionali che compaiono nella CU che verrà rilasciata.

La differenza tra dipendenti pubblici e privati, circa il pagamento delle addizionali in caso di cessazione del rapporto di lavoro, è che i dipendenti privati le pagano con un anno di anticipo, mentre i dipendenti pubblici le pagano l’anno successivo in sede di presentazione della dichiarazione dei redditi.